La logica e l’imprevedibilità convivono nella collezione di Prada

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Con la nuova collezione Primavera/Estate 2025 che ha sfilato a Milano, Miuccia Prada aiutata da Raf Simons, ha voluto mostrare che le loro scelte stilistiche, spesso apparentemente illogiche nell’accostare generi lontani e abbinamenti cromatici impensabili, contrastano in realtà dei precisi calcoli algoritmici. Da qui parte l’ispirazione della regina dello stile concettuale, dalla società dell’iperinformazione, immersa e dominata da un flusso constante di contenuti. Il nostro consumo delle infinite risorse disponibili online è guidato da algoritmi, sequenze finite di istruzioni che circoscrivono l’ambito del decidibile entro i confini della logica, in un mondo essenzialmente illogico. Ma se questa interpretazione implica l’esistenza di un’architettura della conoscenza, è invece l’imprevedibilità, il rifiuto dell’imitazione e delle aspettative a definire l’essere umano a guidare la mano del designer: questa collezione vuole aprire un dialogo, mettere a confronto queste due prospettive. La sequenza di realtà simultanee è un tributo all’individualità, in cui ogni look è un riflesso del proprio presente. Prada esalta la pluralità facendo coesistere elementi appartenenti a diverse ere: tali elementi sfidano ogni teoria cronologica e generano contraddizioni e divergenze impossibili. L’idea del supereroe è un’espressione della centralità dell’individuo, della sua volontà e del potere trasformativo della creatività. Così tutto cambia. Da scelte infinite nascono infinite opportunità. Una possibilità diventa espressione del libero arbitrio, l’inaspettato è possibile soltanto grazie all’intervento umano, all’inventiva e alla capacità di scegliere, che sono impossibili da replicare: le esplorazioni stilistiche di Prada rivelano un presente sfaccettato e multiforme, una vera celebrazione delle persone. Alla manipolazione degli algoritmi che ci vorrebbero tutti uguali, Prada risponde con la diversità del singolo individuo, con l’unicità.

Le gonne a pieghe bon ton tanto care a Miuccia vengono dissacrate da una cinta con moschettoni e ganci di acciaio. La camicia azzurra con il maglioncino a V fucsia si porta con la gonna di plastica con oblò. Gli abiti borghesi si abbinano alle visiere di plastica futuriste, agli occhiali da sbarco su Marte. Le gonne metalliche sono specchiate. L’abito a fiori si porta sotto al parka in nylon giallo pompiere. Le calze-leggings di maglia a coste sostituiscono i pantaloni. Le tute da supereroe portate con l’abitino di chiffon.

C’è anche tanto heritage soprattutto negli accessori, ma non solo. Ad esempio sfila anche uno dei capi iconici di Prada, il cappottino svasato, con il colletto di pelliccia, quasi sempre stondato. Ma è in pelle. Poi è tutto un ritorno soprattutto per le scarpe. Le derby con platform a righe arriva dal 2011. Allora era indossata con righe en pendent. La collezione Prada autunno inverno 2008 2009 lanciò il sandalo a righe con la cresta di PVC, abbindoli a sofisticati completi di pizzo. Oggi si indossano con gonne-oblò di pelle. Direttamente dagli anni ’90 ecco i primi sandali ugly. Oggi la proposta è in colori più chiari. Ci sono anche le Mary Jane bicolore con platform che per l’autunno inverno 2012/2013 erano abbinate a un look rigoroso con applicazioni gioiello. Elemento ricorrente è il dettaglio a specchio alternato agli oblò. I primi modelli furono lanciati nel 1999, con borsa specchiata en pendent. Tornano anche le gonne e abiti “ghost”, indossati in sovrapposizione a pantaloni o culotte. I primi modelli risalgono al 1995.

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