John Gallino lascia dopo dieci anni la direzione creativa di Maison Margiela, marchio del Gruppo Otb fondato da Renzo Rosso, che lo aveva accolto nel 2014, dopo tre anni di pausa forzata, dovuta all’isolamento dal mondo della moda, per una brutta vicenda che vedeva accusato uno dei più grandi stilisti della nostra epoca, di insulti antisemiti a una coppia che sedeva in un caffè di Parigi. In quel momento Galliano era ancora il direttore creativo di una delle più prestigiose maison francesi, la Christian Dior, del Gruppo LVMH. A causa di quella brutto episodio, Bernard Arnault aveva deciso di mettere subito alla porta Galliano, che era stato lo stilista di Dior per 15 anni, dal 1996 al 2011.
Ma l’improvvisa separazione da Maison Margiela, che il couturier ringrazia in una nota indicandola come la sua “famiglia”, fa sorgere il sospetto che tra non molto potrebbe arrivare la notizia del suo arrivo in qualche altra maison prestigiosa, che ha la poltrona di direttore creativa vuota. Vediamo quale potrebbe essere? Da Celine Hedi Slimane è stato rimpiazzato da Michael Rider, Missoni ha visto il ritorno di Alberto Caliri, Peter Do ha lasciato Helmut Lang e così ha fatto Kim Jones con Fendi, Dries Van Noten apre un nuovo capitolo con Julian Klausner, Lorenzo Serafini guida Alberta Ferretti. Ma da Chanel c’è ancora una poltrona vuota, quella lasciata da Virginie Viard.
Intanto i saluti dovuti. “Per ora – afferma in una nota John Galliano – voglio esprimere la mia immensa gratitudine. Continuo ad espiare e non smetterò mai di sognare. Gratitudine a Renzo Rosso che, invitandomi a ricoprire il ruolo di Direttore Artistico nella maison che Martin ha costruito, mi ha fatto il regalo più grande e prezioso, dandomi l’opportunità di ritrovare la mia voce creativa quando ero ormai senza voce. Le mie ali sono state riparate e, dieci anni dopo, sono per sempre grato per questo spazio sicuro in cui creare e per il suo sostegno incessante. Gratitudine alla mia famiglia di stilisti per questo momento creativo che mi ha salvato la vita e per il luogo che abbiamo costruito insieme; ai miei collaboratori, il cui sostegno è stato tenero e coraggioso e che hanno camminato con me lungo questo stretto sentiero verso il qui e ora. Gratitudine al mio
atelier, il mio ‘A Team’, devoto nelle convinzioni e dedicato allo stile e alla tecnica. Siamo
entusiasti dell’importanza della moda lenta ed etica e dell’influenza che ha su tutte le nostre collezioni. Gratitudine alle mie muse che ispirano tutto ciò che faccio. Siete la mia vita. Voglio celebrare le collezioni genderless che produciamo ora e il sostegno che hanno trovato, i film e gli spettacoli che abbiamo creato. Tutti mettono al centro la diversità, l’individualità, i diritti dei trans, i diritti dei queer, l’uguaglianza di genere sul posto di lavoro, l’antirazzismo e la difesa della salute mentale. Questo è il momento in cui la famiglia – l’industria della moda – dà il meglio di sé: quando ci sosteniamo a vicenda, non ci giudichiamo, quando ci accettiamo, perdoniamo e ci aiutiamo l’un l’altro a vedere gli errori dei nostri modi, non quando ci annulliamo a vicenda, perché Dio è in tutti noi. Vedo cambiamenti intorno a me: compassione ed empatia. Infine, la gratitudine a due belle persone, troppo umili per essere nominate qui, che mi permettono di
vivere una vita migliore di quanto avessi mai sognato. Grazie. Guardate cosa abbiamo costruito”.
“Lavorare con John – dichiara Renzo Rosso nella stessa nota – è stata una delle esperienze più significative e impattanti della mia vita. Mi ha fatto da mentore e mi ha mostrato la sua visione, arricchendomi culturalmente e permettendomi di portare un po’ di quella visione e cultura al resto del Gruppo. Mi sento privilegiato ad aver lavorato con due leggende come Martin e John. Martin ha reso la Maison un riferimento e un’icona, John l’ha fatta diventare la couture house più all’avanguardia del mondo. Negli ultimi 10 anni lui, il team di Maison Margiela e tutte le risorse del Gruppo hanno lavorato insieme per creare magia e scrivere un capitolo fondamentale di questa casa di moda unica. Il nostro settore ha l’abitudine di pensare per decenni e questi 10 anni di lavoro incredibilmente intenso, di sfilate e installazioni incredibili, di prodotti straordinariamente belli, hanno gettato le basi per il futuro di Maison Margiela, di cui sono entusiasta. Auguro al mio caro amico John il meglio di tutto e sono certo che ci saranno altri progetti di collaborazione in futuro”.
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