Jacob Cohen, il jeans di lusso da nome inventato conquista i mercati globali

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Il marchio di abbigliamento di lusso Jacob Cohën rafforza la propria strategia retail con l’apertura di una nuova boutique a Roma. Uno punto vendita nella strada più prestigiosa del Tridente, Via del Babuino. Il nuovo store è caratterizzato dall’utilizzo di una ricercata combinazione di textures e colori che uniscono lo stile del marchio con l’architettura e i dettagli in gesso del palazzo storico, che ospita la boutique di 90 metri quadrati. L’apertura del punto vendita costituisce un importante passo nella strategia della Jacob Cohën Company Spa, proprietaria dell’omonimo brand di luxury denim maschile e femminile, acquisito con il 100% di JC Industry, società del gruppo SINV che, a partire dalla collezione Autunno/Inverno 2021/22 ha prodotto e distribuito su licenza i capi a marchio Jacob Cohën. Con questa operazione Jacob Cohën Company Spa, oltre alla gestione dell’headquarter e dello showroom di Milano, delle boutique di Milano, Parigi, Saint Tropez e Courchevel, e di un laboratorio di proprietà specializzato nella confezione, ha completato il già avviato progetto di internalizzazione del processo produttivo e distributivo del marchio.

“L’azienda – afferma Luca Roda amministratore delegato della spa – ha chiuso il 2023 con un fatturato di 80 milioni di euro. Abbiamo 184 dipendenti per la gran parte giovani. I nostri monomarca sono 17 e comprendono Roma, Taormina e Milano, in Italia. In Francia, Parigi, Saint Tropez e Courchevel. Poi Ginevra, Mosca, due negozi a Tokyo, a Osaka, Kobe, Oslo, Konkke, Puerto Banus, Palma de Mallorca, Praga. Nei nostri programmi pensiamo di aprire nel 2025 una serie di pop up store negli Stati Uniti per testare il mercato americano e di aggiungere ai nostri monomarca, Forte dei Marmi, di nuovo a Tokyo con un nuovo negozio su strada a Ginza e Anversa”.

“Il totale controllo sulla qualità delle collezioni Jacob Cohën – afferma Jennifer Tommasi Bardelle presidente di Jacob Cohën Company Spa e direttore creativo delle collezioni uomo, donna, junior e la linea home di fragranze d’ambiente – rappresenta per il brand un ulteriore avanzamento nel mondo del lusso, coerente con la nostra identità fatta di tradizione unita a costante innovazione e sperimentazione; ed in linea con la filosofia di voler sempre fare un prodotto unico, di altissima qualità. Sin dalla fondazione, l’attenzione alla qualità e la cura del dettaglio sono stati elementi imprescindibili del marchio, a tal punto da poter definire Jacob Cohen il primo brand di lusso nel mondo del denim”.

“Ma ciò che mi preme maggiormente far sapere al pubblico – rivela l’imprenditrice-stilista – è la storia del marchio, che è poi una storia di famiglia partita con mio suocero, Tato Bardelle, l’inventore del marchio Americanino e nel 1985 l’ideatore del brand Jacob Cohen. Mio suocero era un genio, un vero creativo, partito dal niente, da un paese del Veneto, nel padovano. Inventò un nome di fantasia per la sua nuova linea di jeans, un nome che voleva rendere omaggio al duo che aveva dato vita ai jeans 5 tasche, Jacob Davis, inventore dei rivetti con cui nacquero i jeans 5 tasche e socio di Levi Strauss. Mio suocero prese il suo nome di battesimo di Davis e non potendo  mettere il cognome dell’altro, vi aggiunse Cohen, cognome molto diffuso tra le famiglie ebraiche importanti, in onore anche di Levi Strauss. Con il nuovo marchio realizzò tra i più bei jeans 5 tasche degli anni Ottanta e Novanta. Mio marito, Nicola Bardelle, morto prematuramente in un incidente nel 2012, era entrato in azienda nel 2003, trasformando i tipici blue jeans di mio suocero, in luxury denim con fit da pantaloni sartoriali, a cui aggiunse accessori pregiati, da vendere nelle boutique e non nelle jeanserie. Alla morte di mio marito, dopo una serie di difficoltà sono riuscita a prendere di nuovo in mano le redini dell’azienda che ora stiamo rilanciando nei mercati internazionali, puntando soprattutto al mercato statunitense dove crediamo ci sia ancora spazio per un prodotto di lusso made in Italy come il nostro”.

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