Nell’ultimo report di Stand.earth, organizzazione ambientalista che valuta i progressi compiuti dai brand nella riduzione delle emissioni e nella transizione verso le energie rinnovabili, il H&M Group risulta essere al primo posto.
Sono undici i top brand della moda valutati da Clean Energy Close Up. Secondo Stand.earth, H&M ha ottenuto il punteggio totale più alto per gli obiettivi di riduzione delle emissioni della catena di approvvigionamento e dell’elettricità rinnovabile e per aver offerto il supporto finanziario più tangibile, il coinvolgimento dei fornitori e l’efficace sostegno alla catena di approvvigionamento.
“Il Gruppo H&M ha posto la sostenibilità come parte integrante della sua attività. Questo – spiega sul sito del gruppo Leyla Ertur, responsabile Sostenibilità – si riflette nel nostro obiettivo per il 2030 di raddoppiare le nostre entrate dimezzando le nostre emissioni di gas serra e la nostra ambizione di raggiungere l’obiettivo zero entro il 2040. Nel 2019 abbiamo lanciato il nostro primo progetto. Da allora cerchiamo di migliorare la nostra azione per il clima nel modo in cui operiamo. Nel 2022, Science Based iniziativa Targets (SBTi) ha convalidato i nostri obiettivi e il nostro impegno a raggiungere zero emissioni entro il 2040. Abbiamo compiuto un significativo passo avanti istituendo il Green Fashion Initiative, a sostegno dei nostri fornitori per ridurre il loro impatto sul clima e lo sviluppo iniziative di finanziamento per creare impatto su scala industriale più ampia. Stiamo già vedendo i risultati delle nostre azioni. Nel 2023, abbiamo successo ridotto le emissioni di gas serra di oltre il 20% rispetto allo scenario di riferimento del 2019. Questo risultato abbraccia le nostre operazioni avvicinandoci al raggiungimento dei nostri obiettivi scientifici”.
“H&M Group – ha detto David Dahl, head of Climate&Nature di H&M Group – s’impegna a ridurre le nostre emissioni assolute e a raggiungere lo zero netto entro il 2040. I risultati del rapporto di Stand.earth dimostrano che stiamo andando nella giusta direzione. Ma c’è ancora molto da fare, sia come azienda che come settore. Lavorando insieme, potremmo avere un impatto più profondo a un ritmo più rapido”.
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