Fendi, Art Deco e omaggio alla fondatrice Adele per i 100 anni

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Nel 2025 Fendi festeggerà cento anni dalla sua fondazione. Per questo motivo, il direttore artistico della couture e del womanswear, Kim Jones, per la sfilata della collezione Primavera/Estate 2025 del marchio romano che celebra il centenario, ha voluto rendere omaggio alla sua fondatrice, Adele Fendi. Quella donna caparbia e volitiva che assieme al marito Edoardo Fendi, nel 1925, in via del Plebiscito a Roma, diede vita alla maison.

Così, anche la musica per lo show è un mix speciale realizzato in collaborazione con Max Richter e il Kim Jones Studio. “Volevo qualcosa di romantico, qualcosa che avesse un debito con gli anni ’20 degli anni ’20. Le voci che si possono sentire sono quelle di Anna e Silvia Venturini Fendi, che parlano principalmente di Adele Fendi, la madre di Anna e la nonna di Silvia” rivela Kim Jones. La musica per questo show del centenario è un mix speciale che fonde la musica di Max Richter con le voci di Anna Fendi e Silvia Venturini Fendi, direttrice creativa degli Accessori e dell’Abbigliamento maschile.

Parlando delle origini della casa, è la figura fondatrice di Adele Fendi l’argomento principale della discussione. “Le piaceva avvicinarsi il più possibile alla bellezza. Per lei la bellezza era quasi diventata, fin da bambina, uno scopo” dice Anna Fendi, figlia di Adele, una delle cinque celebri sorelle che hanno lanciato il marchio nel mondo e madre di Silvia. “Una donna molto moderna per i suoi tempi – dice Silvia Fendi. Con un gusto molto preciso”. “Molto, molto, molto moderna – aggiunge Anna . -Allora poi, volitiva com’era, ha pensato di aprire un’attività a livello personale”. “Indipendente. Sua” ribadisce Silvia. “Sua, a Roma – precisa Anna-  Una bella boutique proprio nei pressi di Piazza Venezia, e prese questa piccola boutique in Via del Plebiscito a Roma. Una boutique raffinatissima”. “Mia madre aveva allargato la sua attività con diversi punti vendita a Roma e tra questi ce n’era uno vicino la stazione, Via Volturno. Mia madre era una donna, bisogna darle atto, straordinaria. Era l’energia della casa. Diceva sempre, ‘voi siete come una mano. Siete in cinque, le dita, vedete, sono una diversa dall’altra, sono complementari tra di loro”. Infine, “La moda è cultura – è cultura – perciò per il mondo è importante. La moda deve rimanere lo specchio della cultura”.

“Le fondamenta di come le donne vestono oggi e, per molti versi, di come pensiamo sono negli anni ’20. Si tratta di modernità nello stile e nell’atteggiamento, afferma Kim Jones. “Il 1925 ha così tanti momenti importanti. È l’anno di fondazione di Fendi, ma anche l’anno della mostra Art Déco a Parigi, l’Esposizione Internazionale di Arti Decorative e Industriali Moderne, da cui prende il nome. Vengono pubblicati anche Mrs Dalloway di Virginia Woolf e Il grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald. C’è modernismo nell’abbigliamento, nel design, nella decorazione e nel pensiero. Abbiamo affrontato la collezione con queste cose in mente, come un amalgama di epoche, stati d’animo e tecniche, allora e oggi”.

Riunendo i mondi prêt-à-porter e haute couture di Fendi, il fatto a mano e a macchina, la sera e il giorno, c’è un’elevazione e una celebrazione della quotidianità con l’arrivo del centenario di Fendi in questa stagione. Esaltando la praticità e il celebrativo, l’archetipo e l’iconoclasta, la collezione guarda avanti e indietro alla storia di Fendi. Come casa tramandata attraverso la linea matriarcale, Fendi è sempre consapevole delle donne che fanno piuttosto che essere. Movimento, leggerezza, eccellenza e facilità, semplicemente la capacità di chi indossa di vivere la vita contemporanea in una collezione è la chiave.

Allo stesso tempo strutturati e non strutturati, una disinvolta indifferenza permea gli abiti e gli accessori realizzati con il più alto savoir-faire. I ricami sono estremamente dettagliati e fatti a mano, ma leggeri e posizionati su forme archetipiche come la maglietta e la semplice sottoveste in seta e organza. Le più morbide pelli scamosciate e shearling avvolgono chi li indossa in forme da vestaglia, mentre la pelle scamosciata più pregiata è presente nelle silhouette delle t-shirt. Gli abiti da tè in seta e le sottovesti da ballerina vorticose sono allo stesso tempo ordinari e straordinari, spesso letteralmente radicati in stivali realizzati in collaborazione con Red Wing. Utilizzando il meglio di entrambi i mondi distinti, la tavolozza di colori di Fendi, la morbida pelle Cuoio Romano e le cuciture a mano Selleria vengono applicate alla struttura dello stivale Classic Moc di Red Wing, un pilastro maschile del marchio dal 1952.

Le borse riecheggiano la collezione nei materiali, nei ricami e nella struttura non strutturata, apparentemente semplici ma realizzate con lo sforzo di una maestria artigianale suprema. Afferrabili e sensuali, le costruzioni iconiche sono ancora una volta ammorbidite e celebrate, in particolare la Mamma Baguette più alta, larga e grande della sua incarnazione standard. Qui è un omaggio ad Adele Fendi, fondatrice della casa e nonna di Silvia Venturini Fendi. Così come una continuazione della lavorazione della pelle nei gioielli Fendi Filo di Delfina Delettrez Fendi, dove il Filo è un’evoluzione della Selleria, inizialmente realizzata da maestri sellai romani e un filo conduttore di passato, presente e futuro. È il motivo più strettamente associato ad Adele Fendi.

La qualità – conclude Silvia Venturini Fendi – è il punto numero uno oltre alla bellezza del design. Penso sempre al legame tra moda e tempo: penso che la qualità sia la caratteristica distintiva. È la testimonianza senza tempo di ciò che è stato raggiunto nella nostra storia centenaria. Come fondatrice di Fendi, era anche l’ossessione di mia nonna Adele, sia a livello personale che professionale: la qualità”.

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