La prima sfilata di Chanel senza la sua direttrice creativa Virginie Viard, che ha lasciato la maison il 6 giugno scorso dopo trent’anni, di cui la gran parte trascorsi accanto a Karl Lagerfeld, va in scena nel Palais Garnier, rendendo omaggio a quel teatro dell’opera tanto caro a Coco Gabrielle Chanel.
La storia parte da lontano. Per la fondatrice della maison il colpo di fulmine avvenne nel maggio del 1913, quando lei giovanissima, assistette a “La sagra della primavera” al Théâtre des Champs-Élysées, innamorandosi per sempre di quell’arte. Melodie di Stravinskij, coreografie di Nižinskij e avanguardismo dei Balletti Russi a unire danza, musica e arti visive, rivoluzionarono la musica del XX secolo e piacquero molto a Coco, che prima ancora di essere un genio creativo, era una donna dalla mente libera e visionaria, amante del teatro e la danza. In seguito conobbe Sergej Diaghilev e avviò una lunga attività di mecenatismo che la condusse a portare la sua visione a servizio dell’arte dei Ballets Russes.
Lo studio creativo cui è affidato il compito di realizzare la collezione Haute Couture Autunno Inverno 2024 2025 di Chanel dopo l’abbandono di Virginie Viard, ha deciso di rendere omaggio al lungo rapporto della maison con l’Opéra national de Paris. È il Palais Garnier ha fatto da palcoscenico al défilé.
La collezione è sfarzosa, un trionfo di preziosità, a partire dal primo outfit indossato dalla musa della maison Vittoria Ceretti: una voluminosa mantella classica in taffetà di seta nera, da cui sotto spunta una irriverente culotte avorio e un top ricamato. Nessuno scandalo se alla prima del teatro dell’Opera la giovane vestita Chanel mostrerà le gambe. Come segno di classicità lei metterà dietro allo chignon un grande fiocco di taffetà nero e ai piedi sandali impreziositi da perle e cristalli. Sfilano a seguire preziosi tailleur in tweed, ricamati a dovere, ball gown incrostati di strass, qualche body di vinile, cappe, ruches, balze, colori neutri e lampi di ciclamino. Chiude una sposa in classico abito bianco, maxi fiocco dietro ai capelli, lungo strascico, damigelle al fianco nella maniera più tradizionale. Ottimo lavoro per il Fashion Creation Studio, che ha lavorato con sei atelier di Rue Cambon alla preparazione della nuova collezione, senza la guida della direttrice creativa Virginie Viard.
Ora non resta che attendere il nome del successore all’ambita poltrona…e in molti puntano su due nomi: Hedi Slimane e Pierpaolo Piccioli. Si vedrà.
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