Cala il sipario su Pitti Uomo 107, segnale positivo per la moda maschile

Share

A poche ore dalla conclusione di Pitti Uomo numero 107, il salone della moda maschile fiorentino che si è svolto a Fortezza da Basso (14-17 gennaio), sono stati 13.300 i compratori registrati, di cui circa 5.000 dai mercati esteri: rispetto a dodici mesi fa sono soprattutto questi ultimi (+6,5%) a guidare un’edizione energetica del salone della moda maschile, mentre le presenze italiane sono (almeno) stabili. Circa 20.000 i visitatori in totale. Un successo che rappresenta un segnale positivo e importante per la moda maschile internazionale e per tutto il sistema del made in Italy. “Avevamo bisogno di una partenza così – dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – per uscire da un clima di attesa e di incertezza. La grande parte del merito va, inutile dirlo, agli espositori: primo perché hanno rinnovato la fiducia e l’investimento nel salone; secondo perché hanno portato collezioni di grande qualità produttiva, di ricerca stilistica e con tanti elementi di innovazione. Non ultimo mi sembra che molti listini prezzi indichino un equilibrato rapporto tra giusta valorizzazione dei materiali e della manifattura e opportuna sintonia con una certa prudenza espressa dai consumatori”.

A poche ore dalla conclusione di Pitti Uomo, i dati sull’affluenza finale confermano le previsioni già comunicate ieri: i compratori italiani sono vicini alle 8.300 presenze, sugli stessi livelli di un anno fa, mentre quelli esteri hanno già raggiunto quota 5.000 presenze, in crescita del +6,5%. Complessivamente il numero dei buyer dovrebbe raggiungere le 13.300 unità,  complessivamente quasi 20.000 i visitatori.

Tutti i principali mercati esteri risultano in crescita – con performance a doppia cifra per Spagna, Giappone, Belgio, Stati Uniti, molto bene anche i compratori da Nord ed Est Europa. 
I primi paesi in ordine di affluenza come presenze sono: Germania, Spagna, Regno Unito, Olanda, Turchia, Giappone, Stati Uniti, Francia, Svizzera, Belgio, Grecia, Russia, Austria, Portogallo, Corea del Sud, Cina, Svezia, Canada, Polonia, Irlanda.

“In giro per i padiglioni e i corridoi ho raccolto molta soddisfazione tra gli espositori – continua Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine – sia per la quantità e qualità dei buyers sia per la fisionomia del salone stesso, come piattaforma globale per gli scambi e canale insostituibile di comunicazione, soprattutto nella fase centrale della stagione di vendite. E mi piace rimarcare il fatto che in tanti si siano espressi in termini di sistema e non solo di singola azienda. C’è un sentimento di solidarietà che raramente ho sentito così forte”.

Infine, attenzione da parte dei media, feedback molto positivi e tanta partecipazione registrate per gli eventi speciali, i quasi novanta appuntamenti in calendario e i progetti internazionali presentati in Fortezza e in città. Tra i più apprezzati  fashion show dei guest designer di questo Pitti Uomo, SETCHU alla Biblioteca Nazionale Centrale e MM6 Maison Margiela al Tepidarium del Roster.

(Riproduzione riservata)

Per saperne di più

Potrebbe Interessarti