Mentre Alessandro Michele parlava a Roma, a Villa Medici, del suo libro autobiografico “La vita delle Forme – Filosofia del Reincanto”, scritto assieme al filosofo Emanuele Coccia, le menti del pubblico presente, quasi tutti addetti ai lavori, erano unite da un pensiero unico: come sarà il nuovo Valentino disegnato da Alessandro Michele?
Questo mentre lo stilista veniva descritto dalla moderatrice, la scrittrice Teresa Ciabatti, come “un rivoluzionario della moda”, “emblema di una libertà creativa contemporanea”, “portabandiera dello stile gender fluid“, a cui non avrebbe mai rinunciato, perché nella sua natura, fin da piccolo. Come ricorda lo stilista nel suo libro: “ero un bambino attaccato alla pochette di mia madre. Quella borsetta ha rappresentato per me tutto. Il ponte per arrivare a questo. Mio padre sognava per me un futuro nel calcio, da centravanti della nazionale. Ma io scendevo in campo a giocare con la mia borsetta con le frange di mamma”.
Alla fine della presentazione il firma-copie e poi il designer è schizzato via, con grande delusione di chi avrebbe voluto avvicinarlo per fargli qualche domanda sulla moda che stava preparando per la storica maison di Piazza Mignanelli. Forse, lui ha riso sotto baffi e barba, perché a distanza di due giorni, ha azzittito tutti. Infatti, ecco arrivare online la sua prima collezione disegnata per Valentino in tempi record, in soli due mesi: un look-book di 260 modelli, di cui 170 abiti e il resto accessori, per la Primavera 2025. Uno scossone per il mondo del fashion che avrebbe scommesso di vedere la sua prima collezione il prossimo settembre.
LA COLLEZIONE. Lo stile e la visione creativa del designer sono immediatamente riconoscibili. Ma i riferimenti alla Valentino degli anni Sessanta e Settanta sono evidenti, se si vanno a guardare le immagini delle campagne della maison risalenti a quei decenni. Il futuro di Valentino è dunque nella riscoperta del passato, con l’imprinting del suo direttore creativo. Gli outfit uniscono un insieme di tessuti diversi, ricami barocchi, fiocchi e accessori anche sportivi come i guanti da pilota, in una girandola di pezzi e colori straordinariamente efficaci assieme. Broccati e chiffon, collane di perle e grandi fiori colorati, orecchini di perle giganti, polsi di pellicce dall’aria vintage, turbanti, calzettoni con i sandali con tacchi a spillo, calze spesse e operate con le ballerine con il fiocco, borse con tracolle a catena e stivali zebrati. Non c’è dubbio, Alessandro Michele ha studiato l’archivio di Valentino Garavani, il fondatore della maison e al motto di “Non c’è presente senza passato”, ha tirato fuori tutto quello che poteva rielaborare in maniera contemporanea. Ma al di là dell’estetica del direttore creativo, che emerge puntuale, le citazioni del passato della maison provengono dalle campagne scattate da Gian Paolo Barbieri tra gli anni Sessanta e i Settanta. Oppure dai look di Jackie Kennedy, icona di quel periodo. La collezione si chiama Avant les Débuts e ogni look sembra nato per essere abbinato a quegli accessori e non ad altri. Ci sono gli abiti da sera in chiffon ricamati, le cappe di broccato, i completi colorati, gli smoking in velluto , gli abiti a trapezio, i vestiti leopardati. Ma ognuno ha le sue borsette e i suoi gioielliper un insieme unico.
ACCESSORI. Grande spolvero di borse a tracolla, con catena oro, ma anche di tote bag in pelle scamosciata e frange stile anni 70 e con una grande V su tutta la patta in due variazioni colore. Le scarpe sono slingback e décolletée con fiocchi, sandali con cinturino, stivali alti in pelle e Mary Jane. Senza dimenticare l’abbondanza di perle per i gioielli, i guanti da pilota e i turbanti.
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